AFRICA ROMANA

Provincia sorta dopo la sconfitta di Cartagine (146 a.C.), ebbe in origine un'estensione esigua, limitata all'odierna Tunisia. Dopo la vittoria di Tapso (46 a.C.), Cesare aggiunse all'Africa vetus tutti i territori di Giuba (Africa nova), cioè la Numidia e la regione a sud e a oriente (che sarà poi la Tripolitania), fino alla Cirenaica (appartenente a Roma già dal 96 a.C.). Augusto continuò la colonizzazione cesariana, fondando colonie, municipia e oppida libera. Claudio proseguì l'espansione verso occidente, organizzando le due province di Mauretania: Tingitana e Caesariensis. Di Leptis Magna (in Tripolitania) era Settimio Severo, che condusse vittoriose azioni contro le tribù sahariane e rafforzò il limes africano, anche con alcuni avanzamenti di frontiera, completati da Caracalla. Grandi movimenti di tribù maure turbarono la pace al tempo di Gallieno e ripresero sotto Diocleziano. Con l'abbandono delle zone più esposte agli attacchi degli indigeni, anche l'Africa rientrò nella riorganizzazione dioclezianea: la diocesi d'Africa fu suddivisa in sette province minori. Nel 429 fu invasa dai vandali.
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